Ciao! Oggi voglio parlarti della purificazione delle pietre. Ci sono diverse opinioni a riguardo. Qualcuno dice non c’è bisogno di purificare le pietre perché hanno la loro capacità naturale di auto rigenerarsi e auto purificarsi.
Tuttavia, ci sono diverse fonti che ci indicano l’importanza di questo processo.
Posso dirti che sono validi tutti e due punti di vista, solamente vorrei precisare quando c’è bisogno di farlo e quando invece si può fare meno.
Tutte le gemme hanno capacità di auto purificarsi e auto rigenerarsi, come avviene nella natura costantemente. Più è grande l’agglomerato di un cristallo, meno ha bisogno di essere purificato da noi.
La Terra che è composta di minerali, assorbe in continuazione l’inquinamento di tutti i generi, ed è capace di trasformarlo. È un processo naturale che richiede il suo tempo. Il problema è che noi esseri umani continuiamo ad inquinare la terra a dismisura e non le diamo il tempo per “riposare”, e per questo non riesce a riprendersi. (è proprio quello che sta succedendo negli ultimi secoli, purtroppo, sul nostro pianeta).
Anche noi, esseri umani, abbiamo la capacità di auto rigenerazione , ma ne abbiamo dimenticato nei secoli ;-).
Lavorando con le pietre in modi diversi, ho avuto l’occasione di osservare come cambiano l’aspetto secondo il tempo d’uso o secondo delle energie della persona che le indossa.
Di solito, una persona senza problemi seri di salute, se lo squilibrio si manifesta solo nei corpi più sottili, non ha bisogno di purificare le pietre con cui è in contatto stretto, prima di 7 o 10 giorni d’uso. Dopo si presentono i segni della “stanchezza” della pietra: diventa opaca e perde la sua luminosità. Così ci da il messaggio che la sua energia sta per esaurirsi, e lì che dobbiamo intervenire.
Abbiamo la responsabilità di purificare in tempo le pietre che lavorano per noi restituendoci il nostro equilibrio a loro spese, e poi ricaricarle ( ti scriverò nel prossimo articolo come ricaricare i cristalli).
Nei casi più avanzati di malattia, quando il corpo fisico è compromesso, la pietra spesso si sacrifica per noi, impiegando tutta la sua energia per la nostra guarigione, che purtroppo non è più sufficiente quindi, la pietra può anche morire. Ho visto per esempio formarsi uno spacco profondo in un cristallo di malachite, dopo aver lavorato un giorno solo sul corpo di una persona gravemente malata.
Un altro caso, durante la seduta di ReiKi con una persona malata, un cristallo di quarzo ialino abbastanza grande, lungo di 20 cm è scivolato giù (senza un motivo evidente) e si è spaccato a metà, semplicemente perché ha esaurito tutta la sua energia.
Tu potresti dirmi: il cristallo si è rotto perché caduto! Non è proprio così.
Sai, ho avuto l’occasione di vedere tanti cristalli cadere anche da altezza più grande, ma se la pietra è carica di energia, non si rompe mai. Al contrario, tante volte la pietra già esaurita scivola da sola dalle mani o cade dal tavolino senza capire come e si rompe in mille pezzi.
Ecco perché dobbiamo stare attenti mentre beneficiamo dell’energie delle pietre per la nostra guarigione, qualsiasi modo abbiamo scelto: portare la pietra in tasca, bere l’acqua di gemme o portare i gioielli sul corpo.
Qui ti illustro i 7 metodi importanti della purificazione.
- Il più semplice, purificarli con l’acqua corrente. L’acqua migliore è quella della sorgente, ma va benissimo anche quella di rubinetto. Prendi la pietra in mano e tienila sotto l’acqua mentre scorre, per 3-5 minuti. Potresti anche appoggiarla su un piattino di ceramica per non tenere in mano, va bene uguale, basta che l’acqua non stagni sul piattino ma scorre intorno alla pietra. Puoi purificare in questo modo più pietre allo stesso tempo. L’importante: non usare questo metodo per le pietre che contengono il ferro (ematite, magnetite, pirite, moqui, boji), lo zolfo (blenda, pirite), cianite e calciti.
- Se non sei sicuro che il metodo dell’acqua vada bene per la tua pietra, puoi usare il metodo dell’incenso: accendi un incenso naturale (il sandalo per esempio) e passa la pietra sopra.
- Nello stesso modo si usa il palo santo ( metodo di fumigazione).
- Si può purificare i cristalli anche con ReiKi, se ne sei iniziato.
- Il metodo della fiamma viola. Nel caso sei pratico di meditazione e la visualizzazione, immagina la fiamma viola avvolgere il cristallo e liberarlo da tutte le energie inquinanti.
- Ti sconsiglio vivamente il metodo del sale. Tante pietre non sopportano l’aggressività del sale e dopo il trattamento perdono per sempre il colore e lucentezza, specialmente quelli contenenti i metalli.
- Usa invece l’energia dell’amore. Immagina in uno stato di rilassamento una splendida luce bianca dorata a scaturire dal tuo cuore e inviala alla pietra tenendola nelle mani giunti al torace. Visualizza come l’energia dorata entra nella pietra e la purifica da tutte le energie estrani finché la pietra diventi radiosa piena di luce. Cerca di ascoltare la pietra e percepisci il momento della fine del trattamento.
Cosa fare invece se un cristallo muore?
I cristalli hanno la vita lunga. Considera che sono nati insieme alla Terra! 😉
Comunque, anche loro possono morire esaurendo completamente le loro energie. Tratta sempre le pietre con tanto amore e rispetto perché sono gli esseri viventi come noi, hanno la loro consapevolezza e l’anima.
Ma se dovesse succedere, la pietra che ha esaurito la sua energia va restituita alla Madre Terra.
Mi raccomando, non buttarla nel secchio dell’immondizia o sulle strade in città. Trova il modo di portarla sul monte o nel bosco e seppellire o lasciare nel fiume.
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